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Il "Poema (o manoscritto) regius" è il più antico manoscritto giunto fino a noi, dei cosiddetti "antichi doveri" della massoneria operativa medioevale inglese, e su di esso si basano le costituzioni e i doveri della moderna massoneria speculativa. Benché esso non sia l'unico o il più antico documento medievale relativo ai massoni, esso è massonico in un senso speciale e completo, essendo un documento non solo sui massoni, ma scritto per i massoni. Il poema rappresenta infatti le usanze del craft, il che conferisce a questo manoscritto un suo valore intrinseco; può essere preso come espressione della coscienza e dell'orgoglio del craft e della sua rivendicazione di antichità e status, di eccellenza nella lavorazione e di indipendenza nella propria gestione. A sua volta, Robert Gould non si limita a commentare il testo del "Manoscritto regius", ma, con l'approccio storico e scientifico che lo contraddistingue, ci fornisce un'affascinante carrellata sulla storia e sul contesto sociale sull'Inghilterra dei regni anglosassoni, periodo in cui è ambientato, fino al periodo normanno, quando è stato messo per iscritto il "Poema regius". Infine, lo storico inglese destina una particolare attenzione alla città di York (una presenza costante nei manoscritti della massoneria operativa medioevale), alla sua cattedrale e alla contea della Northumbria, con i suoi re, vescovi e santi; perennemente contesa tra anglosassoni, vichinghi danesi e re scozzesi; percorsa da bardi, menestrelli e ascetici culdei (gli eremiti della Chiesa cristiana celtica).